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Il gioiello dell'ava 175

quella perla era più una reliquia che un gioiello, dimenticò che per tutta la vita la sua ava l’aveva portata all’anulare e con uno strappo nervoso la tolse dal suo sparato e l’offerse all’amica.

— Ecco: fattene un anello e portalo al dito, — le impose quasi duramente. E dopo un momento soggiunse: — Ma voglio in cambio una promessa.

— Quale?

— Che ci rivedremo.

— Ci rivedremo, te lo giuro, — ella rispose con impeto, lungamente baciandolo sulle labbra, tutta rosea di gioia. E subito dopo lo lasciò per ammirare la perla alla luce vivida delle lampade, volgendola e rivolgendola fra le dita per trarne i riflessi così soavemente leggiadri che un momento prima s’irradiavano dal petto di Giorgio.

— È un dono da regina, — susurrò quasi a se stessa, senza guardare l’amico. — Un dono troppo bello per me.

Egli sentì che Lucilla mentiva, ma gli piacque in quella ostentazione d’umiltà che accresceva valore alla sua offerta.

— Nulla è troppo bello per te, nulla è troppo prezioso per ripagare l’amore d’una donna come te, — le mormorò all’orecchio con fervore, tra-