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IL GIOIELLO DELL’AVA.

Allorchè Giorgio Sanminiato entrò nel salotto di donna Lucilla De-Renzi sentì nell’aria qualcosa di diverso e d’insolito. Non languiva più nelle alte coppe di cristallo la bellezza morente delle rose d’autunno, erano scomparsi dalle cornici d’argento i ritratti degli amici e delle amiche, e dalla finestra aperta sul giardino entrava la luce scialba d’una giornata novembrina, non più attenuata nè ammorbidita dalle cortine di merletto.

Un dubbio lo morse al cuore. Perchè questo senso di freddo e d’abbandono? Lucilla forse....

Ma non ebbe il tempo di formulare il proprio dubbio che la sua amica gli fu alle spalle col suo passo leggero, ancora attutito dalla morbidezza dei tappeti, e lo baciò d’improvviso sulla tempia, mentre Giorgio si volgeva,