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La via ritrovata 103


— E dove si trova questo suo nipote?

— È frate, dottore; è frate della più rigida clausura, — rispose la marchesa coprendosi il volto con le palme, con un lungo sospiro doloroso.

Ella trasse a fatica di sotto il guanciale un libriccino di pelle nera, ne tolse un foglietto ripiegato e lo porse al giovine:

— Ecco l’indirizzo al quale deve scrivere. Questo è il nome del padre superiore, questo è il convento. Mio nipote si chiama padre Jacopo Vallarsi. E Dio voglia ch’io lo riveda prima di morire e ch’io ottenga il suo perdono.

Il medico le volse un lungo sguardo indagatore, ma non manifestò alcuna curiosità e racchiuse il biglietto nel suo portafogli. Quindi tese all’inferma la sua mano ch’ella afferrò con gli occhi pieni di lagrime e strinse convulsamente.

— Lei è giovane e serio come il mio Jacopo e forse per questo mi ispira tanta fiducia. Forse anche un poco somiglia a lui prima che vestisse l’abito, quell’abito ch’io stessa l’ho costretto a indossare e che fu il castigo di questi ultimi anni della mia vita.

Ella sentiva il suo cuore traboccare nel bisogno di una espansione, di una confidenza,