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“Il soprappiù„ 95

vidia per chi se ne va. Tanto, nessuno ti crederebbe.

Ella scomparve dietro una portiera e il gobbetto rimase solo, così instupidito da quelle parole che non riuscì per un poco a trovare la porta e ad andarsene.

Ma quando fu nella strada, sotto la pioggia che cadeva sempre, se le ripetè ad una ad una e gli parve a un tratto che nessun destino al mondo fosse più triste del suo. Non poteva nemmeno compiangere chi rimaneva, non poteva nemmeno invidiare chi se ne andava. “Tanto, nessuno ti crederebbe„.

Camminò un paio d’ore sotto la pioggia ruminando fino all’esasperazione questi pensieri e quando fu notte si fermò su un ponte di strada ferrata sotto il quale passavano continuamente treni in partenza e in arrivo. Veniva dalla stazione vicina un urlìo allegro di soldati che partivano per la zona di guerra, salutati dagli amici e dai parenti e di quando in quando lo scoppio d’una fanfara militare echeggiava più forte coprendo le grida.

Ferdinando ascoltava quella musica e quelle voci con un palpito sordo nel cuore e non osava neppure più formulare un pensiero di invidia per quei giovani pieni di baldanza che potevano andare a combattere e a morire fra