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dèdalo, padre d’ìcaro

cercarmi l’inverno scorso all’Eden di Napoli dove cantavo le canzoni di Piedigrotta. Eppure ho mandato al diavolo la scrittura ed ho pagato la penale per seguirlo dove ha voluto e per vedermi poi trattare a questo modo. Ho capito dopo perchè voleva che io cantassi al Trianon di Roma: per andarsene intanto a Venezia a volare con quella...

Si battè la palma sulla bocca, come per frenare un’ingiuria e ripigliò:

— Ma ora sono ben decisa ad andarlo a scovare a Parigi e voi, caro avvocato mio, mi dovete dire in quale albergo si trova.

Si cacciò le mani in tasca appoggiandosi col dorso irrigidito incontro allo schienale, a testa alta, con l’aria di chi è risoluto ad attendere finchè occorra pur d’ottenere ciò che vuole.

— Le assicuro, signorina, che non conosco il recapito di mio figlio, — dichiarò il notaio con mitezza. — Non ricevetti da lui che poche parole con cui mi annunciava d’essere arrivato sano e salvo. Il resto l’ho appreso dai giornali.

— Mi pare che questo signore tratti male tutti quanti, da suo padre alla sua amante, — ridacchiò torcendo la bocca e sussultando tutta Lulù.

— Sono gli inconvenienti della notorietà, signorina, — consentì Viani. — Voler bene a una persona celebre è una disgrazia, perchè le persone celebri appartengono un po’ a tutti e quindi a nessuno.

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