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amalia guglielminetti |
— Perchè? È una bella signorina, tutta vestita di seta.
— Valle a dire che sono a letto con la febbre.
— Le ho già detto che la signorina era fortunata, perchè l’avvocato era nel suo studio e riceveva.
Il notaio allargò le braccia col solito gesto di rassegnazione desolata e trasse un sospiro. Poi lasciò cadere la sua persona pesante in una poltrona, e attese.
Entrò d’impeto una ragazza alta e bruna, molto dipinta, vestita d’azzurro con un cappello verde, che gli sedette di fronte e subito lo investì parlando con uno spiccato accento napoletano.
— Avvocato, io le telegrafai e le scrissi per avere l’indirizzo di suo figlio che è il mio amante da cinque mesi e che mi ha piantata per quella ballerina francese.
Sostò per prendere fiato, e proseguì:
— Adesso, avvocato, lei mi deve dire dove sta suo figlio, perchè io voglio fare un poco i conti con lui.
— Ma questi, scusi, sono affari che non mi riguardano, — s’arrischiò ad obbiettare il notaio lisciandosi quasi timidamente la barba.
— Ah! Non vi riguardano! — esclamò Lulù Bellaria. E continuò balzando e rimbalzando sulla sedia — : Nemmeno a me riguardavano gli affari di vostro figlio, prima che lui stesso venisse a
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