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dèdalo, padre d’ìcaro

dei Viani, si sentì una sera a fin di tavola, annunziare che fra pochi giorni egli sarebbe ripartito.

— Ma tu scherzi, ragazzo mio, — gli rispose suo padre con pacatezza, centellinando un bicchiere di vecchissimo Porto, mentre Aldo ch’era astemio ingoiava grandi sorsi d’acqua diaccia fissando i riflessi iridati nel cristallo del bicchiere. — Ti ho permesso di conoscere un po’ di mondo, ma ormai bastano le leggerezze e le fantasie. Sei un uomo, possiedi una laurea e nello studio la tua presenza è necessaria. Non hai nemmeno l’impaccio della scelta: sei figlio unico e devi seguire la professione di tuo padre, di tuo nonno e di tuo bisnonno. Ti trovi senza nessuna fatica in una magnifica posizione e non hai che da percorrere una strada già tracciata, facile, agevole, comodissima.

— Ma io preferisco le strade difficili, — dichiarò Aldo continuando a fissare il bicchiere d’acqua iridescente che teneva sollevato dinanzi agli occhi. — A me piacciono le vie che nessuno ha mai percorse, e che quando si parte non dànno la certezza del ritorno.

— Tu che vanti di essere così moderno, parli qualche volta per simboli, — sogghignò il notaio. — Non capisco a quali strade tu alluda, a meno che non si tratti delle strade ferrate che spesso non assicurano ai viaggiatori il ritorno e nemmeno l’incolumità personale.

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