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amalia guglielminetti

eleganza di maturo gentiluomo, con la persona un po’ obesa chiusa in lunghi soprabiti scuri, con la barba grigia fluente sul petto e il cilindro a otto riflessi, da cui sfuggivano le poche ciocche superstiti della sua calvizie.

Parlava lentamente con rari gesti e lunghe pause meditative che rendevano il suo discorso grave e ragionatore come una predica. Destava intorno a sè un senso di rispetto alquanto tediato che lo faceva ricercare dalle persone serie e importanti, ma lo rendeva poco simpatico ai giovani ed ai caratteri impazienti e nervosi.

Era questa forse la ragione per cui suo figlio Aldo, che componeva tutta la sua famiglia da quando gli era morta la moglie, laureatosi appena in legge per obbedire alla volontà paterna, se n’era andato da casa col pretesto di compiere un viaggio di distrazione, e per quasi un anno non era più ritornato.

Prima dalla Spagna, poi più lungamente dalla Francia gli erano giunte sue notizie sempre accompagnate da richieste urgenti di danaro che egli aveva ogni volta soddisfatte con l’imposizione che gli servissero pel ritorno. Ma il ritorno era avvenuto soltanto dopo undici mesi di assenza, e, quando già il notaio incominciava a rallegrarsene e a fare progetti per l’avvenire professionale di Aldo, il quale doveva continuare le tradizioni familiari nell’antico studio notarile

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