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amalia guglielminetti

infedeltà poste sulla bilancia dei valori morali gli parevano ben diversamente gravi ed offensive. La sua, una deliziosa avventura appena situata oltre i confini della legalità, quasi un piacevole diritto. Quella della moglie una colpa vergognosa, un indegno sopruso a suo danno.

Si rammaricava, ora, che la propria ripugnanza per ogni violenza d’atti o di linguaggio gli avesse poco prima impedito di esporle chiaramente quanto sapeva, per l’avvelenato piacere di vederla smarrirsi e impallidire cercando vane difese. Forse ciò gli avrebbe consentito di recarsi dopo al proprio convegno d’amore essendosi così assicurato con la paura la fedeltà di lei. Ma era un’arma a doppio taglio, poichè ella poteva invece giocare d’astuzia o ribellarsi alla provocazione e giungere egualmente, durante la sua assenza, allo scopo.

Intanto non lo abbandonava il pensiero, fattosi anche più tormentoso, di Fernanda, e il timore di perderla dopo tante fatiche e tanto desiderio, poche ore prima di possederla, gli dava un’ira furibonda e una sorda disperazione. Quella non era certo la donna a cui fosse possibile chiedere una dilazione il giorno in cui prometteva di concedersi, e il non trovarsi allo stabilito convegno quella sera stessa equivaleva con assoluta certezza a non rivederla mai più.

Alcuni particolari della sua fisionomia o

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