Pagina:Guglielminetti - La porta della gioia, Milano, Vitagliano, 1920.djvu/246



amalia guglielminetti

rendo dal giardino, seguita da Happy che ne era divenuto l’inseparabile compagno. Ma ripresero il medesimo discorso pochi giorni dopo.

— Attilio ha risposto al mio invito, non solo accettando, ma annunciandomi che giungerà fra una settimana o due per iniziare, sebbene un po’ presto, la stagione dei bagni di mare. Soggiunge con la sua solita sgarbatezza che a Roma si incomincia a parlar di partenza e che invece di andare a finire a Rimini o Viareggio verrà ad annoiarsi qui. Conclude facendo dello spirito ironico e dicendosi molto curioso di conoscere quelle persone molto straordinarie destinate a diventare la sua futura cognata e la mia futura suocera.

Anna Maria si morse le labbra per trattenere una parola sdegnosa, ma non trattenne un sogghigno amarognolo.

— Suo fratello non pare troppo entusiasta di questo matrimonio.

— Ciò mi è indifferente, — dichiarò Jacopo con freddezza. — Del resto non vi badi, baronessa. È lo stile di Attilio. In fondo non è cattivo, ma si rende qualche volta intollerabile con la sua arroganza. Per fortuna non abbiamo nulla di comune, nè dentro, nè fuori.

— Con chi? — intervenne gaiamente Elda che tornava in quel momento dalla lunga e faticosa prova di un abito da sera.

244 —