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amalia guglielminetti

di potere sfidare qualunque pericolo e qualunque male. E poi, lo ripeto, mi pare di subire una fatalità, di obbedire ad una legge di natura unendomi a quell’uomo. È la voce del sangue che parla in me, è un oscuro atavismo che mi riconduce in grembo alla terra dove tu sei nata. Tu eri una Barbano prima di sposarti, io ritorno, sposandomi, una Barbano. Ecco tutto. Ed ora possiamo andare.

Quindi ella s’allontanò correndo per salutare Arrigo. Questi durante l’agitata scena era rimasto a discorrere sommessamente col padre, tuttora seduto a fumare sull’orlo del pozzo, e le venne incontro pieno d’inquietitudine.

— Che t’ha detto?

— Nulla. Ora andiamo in città, e questa sera parlerò con mio padre. Ti scriverò domani. Addio, caro. Ricordati che sono tua per sempre.

Quando sua figlia gli chiese il permesso di sposare Arrigo Barbano, il signor Vannelli che toccava quasi i sessant’anni ed era di temperamento scettico e gaio, non potè trattenere una risatina motteggiatrice e lasciando ricader la palma sulla spalla di Luciana sospirò con beffarda indulgenza:

— Anche tu!

Sua moglie lo aveva già illuminato sugli avvenimenti disgustosi della vigilia, proponen-

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