Pagina:Guglielminetti - La porta della gioia, Milano, Vitagliano, 1920.djvu/213



come guarì luciana vannelli

ha mai rivelato con chiarezza, ma io so perfettamente che anche tu, prima di sposarti, eri una semplice e povera contadina.

— Luciana, bada, io non posso sentirti parlare a questo modo.

— È la verità, cara mamma. Pare un’ironia del destino, ma quando tu hai conosciuto mio padre abitavi in questa medesima casa. Eri giovanissima, molto bella ed anche molto intelligente. Egli ha avuto il buon senso ed il buon gusto di farti istruire, educare, diventare una vera signora.

— Luciana, basta, te ne prego.

— Non dico nulla che ti possa offendere, mamma. Sei stata e sei ancora ammirevole, ma sembra che la natura abbia voluto vendicarsi di questa frode a suo danno disponendo che la tua unica figlia ritornasse di nuovo una creatura dei campi. Io che ho studiato il latino ed il greco, che parlo il francese e l’inglese, che leggo libri di filosofia e suono il violino, che posseggo, in una parola, una cultura superiore, mi sono innamorata di un contadino il quale sa appena scrivere una lettera senza errori.

— Infelice! Come dovrai pentirtene un giorno!

— Non lo credo, mamma. Quel ragazzo mi piace più di tutti i giovani eleganti e titolati conosciuti nel nostro mondo, e vicino a lui sento

- 211