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— Dopo quanto è accaduto? — ripetè con simulata meraviglia, Luciana, cercando con gli occhi Arrigo onde renderlo testimone che non era accaduto nulla di malvagio. Ma il giovine per non assistere a quel procelloso incontro fra madre e figlia era risalito in carrozza e guidava il cavallo verso la scuderia. Ed ella prosegui con voce calmissima:
— Non poteva accadere nulla di più semplice e di più naturale; e non me ne vergogno, nè tento di nascondere la verità. Ho stabilito di sposare Arrigo Barbano, ossia l’uomo che amo, e poichè non trovavo altro mezzo per ottenere il tuo consenso e quello di mio padre, sono fuggita con lui. Ecco tutto.
— Tu sei pazza, Luciana, tu sei pazza, — proruppe a voce bassa e concitata la signora Magda. Poi tentò di dominarsi e aggiunse: — Ma discorreremo più tardi di questo. Ora sali in automobile e vieni via con me immediatamente.
— No, mamma. Non mi porterai via prima ch’io abbia ottenuta da te una promessa, — rispose la giovinetta con una risoluta dolcezza, avviandosi verso l’ombra del noce gigantesco.
— Non parlare di promesse, nè di consensi, nè di approvazioni. Non posso neppure immaginare mia figlia sposata a un contadino, a un ignorante, a un villano e costretta ad una vita miserabile.
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