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come guarì luciana vannelli

pararsi alla partenza, ed egli continuava la sua muta adorazione, diritto ed immobile accanto alla tavola, a due passi dalla signora Vannelli, la quale, intenta a leggere un giornale, non gli badava.

Ma Luciana, alquanto a disagio, sollevava ad ogni istante su di lui lo sguardo inquieto, ed osservava come la sua fronte fosse più bianca del resto del viso, liscia, pura, quasi puerile di candore sotto l’onda bruna dei capelli; osservava il piccolo orecchio roseo che usciva dal molle colletto arrovesciato, così in contrasto con la poderosa aitanza della persona.

Era veramente un magnifico esemplare umano quel giovine venticinquenne, nato e cresciuto ai liberi soli e agli aspri venti delle foreste, lanciato il giorno e la notte come una fiera rapace attraverso alle forre ricche di preda: e la fragile fanciulla malata di eccessiva civiltà, dal sangue impoverito per soverchia raffinatezza, dal cuore affaticato di troppe pulsazioni, dai nervi stanchi di esagerata sensibilità, si sentiva oscuramente attratta e dominata dallo sguardo fermo di quegli occhi, che la avvolgevano tutta dall’alto in un’ondata calda e possente di bramosia.

Santandrei rientrò in sala pel primo, col fucile appeso ad una spalla ed un grande carniere a frange che gli pendeva dall’altra piuttosto comico in quel costume che pareva aver servito

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