Pagina:Guglielminetti - La porta della gioia, Milano, Vitagliano, 1920.djvu/147




dite a verità

la pelle del leopardo era stata più facilmente acquistata al mercato di Lipsia.

— Non s’offese?

— Affatto. È forse l’unico tra i miei amici che abbia sempre accettato allegramente le mie verità.

— Si vede che ha vissuto nelle regioni selvaggie. Ma non sapevo che possedesse una moglie.

— Non ha moglie difatti. Ha però una graziosissima sorella rimasta vedova molto giovine la quale abita con lui.

— Tu la conosci?

— Appena, per averla veduta a teatro o alle corse col fratello. Dicono che sia una donna di spirito, colta e intelligente quanto lui.

— Una donna pericolosa, insomma.

— Non saprei. Bisognerà giudicarla.

— E credi che accetterebbero l’invito?

— Scrivo ad Artali questa sera stessa, e se non accetterà penseremo a qualcun altro. Ma sarebbe peccato perchè è certo il più divertente fra i miei amici.

Massimiliano scrisse quella sera stessa, e dopo due giorni giunse una risposta telegrafica che diceva: «Accettiamo con entusiasmo».

- 145