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amalia guglielminetti

sciuta con una vecchia prozia zitella, avara e ricchissima; ma poichè quello era il tempo dei dolci sospiri e Massimiliano attraversava una crisi di acuto sentimentalismo, tutto tenerezze, ardori e languori, le sue parole di verità si vestivano d’azzurro e di roseo, non erano che lusinghe, speranze, desideri prossimi alla realtà e non potevano che blandire e accarezzare soavemente la più raffinata sensibilità femminile.

Anche le osservazioni pungenti sulla persona un po’ ridicola della zia Camilla di cui egli si era compiaciuto ai primi giorni della loro conoscenza s’erano a poco a poco attenuate in una benevola indulgenza, quasi in una affettuosa scherzosità che mitigava verso di lui l’astiosa rivalità della vecchia e attraeva verso di lui sempre più l’animo della giovine.

Soltanto durante il viaggio di nozze le prime spiacevoli verità gli erano per l’antica consuetudine sfuggite; e a grado a grado, non ostante il grande amore che l’univa a sua moglie, Massimiliano era giunto ad esprimersi con lei sempre e unicamente con la più scrupolosa franchezza.

Una sera che Fausta lodava in un teatro la bellezza e l’eleganza di un’attrice, egli la rimbeccò con aria di superiorità:

— Voialtre donne non capite nulla di queste cose. Spogliala e vedrai che disastro. Io me ne intendo.

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