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dite la verità


Quale necessità, ad esempio, lo induceva quella mattina a rattristare la sua giovine sposa affermandole che la sua faccia era gialla come un limone?

La signora Fausta se lo chiedeva con una piccola smorfia d’amarezza, seduta dinanzi alla specchiera d’argento della sua camera da letto, e riconosceva che Massimiliano dopo tutto aveva ragione: le sue gote erano pallide, gli occhi apparivano stanchi e senza luminosità, le labbra appena tinte di rosa.

Ma perchè dirglielo così spietatamente? Perchè esprimerle queste impressioni in una forma così sgarbata?

— La verità, la verità innanzi tutto, — le avrebbe risposto suo marito. — Sempre, con tutti e ovunque, dite la verità.

All’infuori di questo terribile difetto, ch’era per lui la suprema delle virtù, Massimiliano Delisi era un uomo pieno di ottime qualità. Bel giovine, non ostante una lieve tendenza alla pinguedine, abbastanza intelligente e colto sebbene d’una coltura disordinata e farraginosa, buono, generoso e ospitale, quantunque disposto a tormentare gli amici e i conoscenti con la sua non sempre innocua mania.

Durante l’epoca del fidanzamento egli aveva con questa non poco meravigliato la sua promessa sposa, orfana d’entrambi i genitori e cre-

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