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I.

— Il viaggio di ieri deve averti enormemente stancata, — disse il signor Massimiliano Delisi alla sua giovine sposa Fausta la mattina che seguì il loro ritorno dal viaggio di nozze.

Erano giunti la notte innanzi direttamente da Roma alla Villa dei Salici, una loro vasta casa di provincia un po’ vecchia e un po’ triste; e la signora Fausta, china a sorbire la sua cioccolata nella gran sala da pranzo grigia e fredda, s’avvolse con gesto molle nella sua vestaglia azzurra e assentì in silenzio senza guardare il marito.

Egli le stava ritto accanto e la osservava con attenzione fumando un interminabile avana.

— Davvero, sai, — insistette il signor Massimiliano, — quelle dieci o dodici ore di treno sono state per te disastrose. Questa mattina hai la faccia gialla come un limone.

Subito una lieve fiamma di rossore salì alle guance della signora Fausta la quale ritornò dopo un attimo più pallida di prima, come le

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