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la matrigna 77

dergli se volesse intervenire alla cerimonia. Ma Rino comprese che suo padre non lo desiderava e sentì che egli stesso vi si sarebbe trovato a disagio. Quindi rispose che fra poche settimane incominciavano gli esami e che il direttore gli avrebbe concessa a malincuore questa assenza.

Suo padre gli rispose in fretta: — Bene, bene, — e lo salutò con la mano saltando nell’automobile che lo aspettava al cancello.

Dieci giorni dopo Rocco Deluca gli descrisse ampiamente la cerimonia, gli nominò gli invitati, gli riferì che la sposa era tutta avvolta in un velo bianco e gli domandò che regalo gli avessero fatto. Rino mostrò una piccola spilla in forma di frustino con un brillante al posto del pomo che gli avevano mandato il giorno prima in una scatola di confetti e si rallegrò perchè Rocco Deluca parve ammirarla moltissimo.

Dopo ricevette per qualche settimana, di quando in quando, una cartolina illustrata firmata da suo padre e da un altro nome incomprensibile e arguì da ciò che gli sposi viaggiavano. Da Parigi, da Vienna, da Londra e da Pietroburgo, gli giungevano a intervalli sopra un rettangolo di carta, un angolo di giardino, una cupola di chiesa, un quadro celebre, un cosacco in alta uniforme. Egli intanto si preparava ai suoi esami, li superava con facilità e stava da due giorni