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64 l’immagine e il ricordo

allo sguardo e odioso al pensiero come l’immagine stessa dell’amore pietrificato, mummificato. Od almeno, a me così accade.

Nessuno fra i presenti fu del mio parere, tranne Luciano Sterni, l’ufficiale di marina che aveva viaggiato mezzo mondo e raccolto una quantità considerevole di piccoli documenti umani d’ogni razza e d’ogni colore i quali ne rendevano la conversazione fiorita e curiosa come un libro d’avventure.

— Io comprendo molto profondamente la verità di quanto affermate, — egli disse con un sorriso amarognolo ed un lento crollare della sua testa bruna, precocemente solcata dai venti di tutti i mari.

— Fra i parecchi ritratti di donne più o meno fugacemente amate ch’io conservo, uno solo provoca ancora in me una sensazione strana, deliziosa e dolorosa al tempo stesso, composta di rammarico e di bramosia, di dispetto e di tenerezza, di tutti quei moti irrefranabili dell’anima che formano il ricordo amoroso.

Tutti lo ascoltavamo interrogando con gli occhi ed io mi domandavo come e perchè egli intendesse darmi ragione con quelle parole che sembravano invece smentirmi.

— Aspettate, — egli proseguì sorridendo del nostro stupore, — ora vi dirò di quale ritratto singolarissimo si tratti e vi racconterò per questo una piccola storia vera che