Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/60

50 la serena ignoranza

spalle. E si volse per uscire. Ma sua moglie d’un balzo gli fu vicino, lo afferrò pel bavero della pelliccia, gli parlò sul viso per la prima volta con una voce soffocata d’indignazione, fremente di gelosia, satura d’odio e di sarcasmo.

— Io so perchè tu hai licenziato quella donna. Io so perchè la signora Barchi non verrà più a darmi lezione.

Emanuele l’allontanò da sè con un atto di tediato compatimento e allungò la mano alla porta per girare la maniglia ed andarsene senza risposta.

Ella interpose fra lui e il battente quel suo bel corpo agile di giovine amazzone e rise col volto contratto da una affannosa ironia, proseguendo:

— Perchè la lezione la vai a prendere tu, non è vero? E sembra che non ti annoi, perchè ci vai ogni giorno, non è vero?

Aspettava una smentita pietosa, un diniego che la illudesse ancora, una parola che placasse la sua disperazione.

Ma l’uomo che non l’amava più, le rivolse solo un sorriso sprezzante che era un’affermazione senza difesa. Ed ella gli cedette il passo e lo vide allontanarsi muta, fissandolo con due occhi smarriti.