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la serena ignoranza 49


Ella sentiva ora con amara umiliazione il peso schiacciante della sua ignoranza e la sua inferiorità di fronte alle altre donne, di fronte specialmente ad Elena Barchi che sapeva tante cose, che scriveva libri e discuteva di tutto con eleganza e con facilità.

Oltre le espansioni e le tenerezze dell’amore ella non conosceva più nulla, mentre le altre donne possedevano tanti mezzi per interessare e per trattenere i loro mariti od i loro amanti.

Emanuele infatti da qualche tempo la trascurava o la trattava con una superiorità infastidita che profondamente l’affliggeva. Certo egli la paragonava ad Elena e forse si vergognava di lei e forse la disprezzava.

Marito e moglie non si parlarono per due giorni ed al mattino del terzo il marchese Emanuele, prima d’uscire entrò nella camera di Luce che finiva di pettinarsi e senza accostarsi le disse:

— Dal momento che la signora Barchi urta i tuoi nervi al punto d’essere messa alla porta quando viene, t’avverto che non avrai più il dispiacere di vederla, perchè l’ho licenziata.

Luce si volse con le braccia sollevate ad appuntarsi le treccie pesanti e domandò con un sorriso incerto:

— Avrò un’altra maestra?

— È inutile! — rispose con un gesto annoiato Emanuele sollevando lentamente le