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la mano perchè Isa non s’accorgesse che tremava.

Da quel giorno egli non potè varcare la soglia di quella casa senza provare un senso oscuro di fastidio e quasi di riluttanza, ed ogni volta dovette sostenere una intima lotta con sè medesimo e concedere alla vile debolezza, alla dolce consuetudine e fors’anche ad un altro più torbido sentimento di vincere sopra la volontà e l’orgoglio.

L’altro più torbido sentimento gli impediva di gustare la deliziosa intimità di Isabella Guerrieri con quell’anima di fanciullo sereno che gli sorrideva un tempo negli occhi e nelle parole. Ora si sorprendeva troppo spesso a guardarla iu silenzio od a rispondere a caso alle sue domande mentre Ferdinando gli batteva sulla spalla e gli domandava ridendo: — Ma dimmi, Gustavo, sei forse innamorato?

La fiducia illimitata di quel marito lo urtava e la gentile schiavitù in cui quei due lo tenevano lo esasperava ogni giorno più. Ed anche si irritava contro sè stesso per essere rimasto così a lungo incosciente del suo stato, per aver dovuto scuotersi e sentire la sua comica situazione soltanto quando gli amici suoi ve lo avevano costretto, quando l’opinione degli altri lo aveva illuminato. E mentre Ferdinando gli diveniva di più in più insopportabile, Isa lo attirava e lo respin-