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L’OPINIONE DEGLI ALTRI.


Fin dalla prima infanzia Gustavo Montevarchi aveva dedicato alla sua quasi coetanea amica Isabella un affetto devoto profondo tenace, uno di quei nobili sentimenti che accompagnano immutabili la vita di un uomo e ne provano la naturale bontà, quando non vi si opponga la scettica malvagità dei suoi simili.

Le loro famiglie erano state per parecchi anni vicine di casa al tempo in cui Isa e Gustavo sgambettavano ancora coi polpacci nudi negli abitini azzurri alla marinara e andavano a scuola tenendosi per mano come due piccoli fidanzati, e la fanciullezza e l’adolescenza erano trascorse senza che la buona amicizia infantile, schietta e serena come una fraternità, fosse turbata dal tempo e dalle vicende.

A ventidue anni Gustavo si era laureato