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il nome 345

— soggiunse afferrando i remi, — non l’avrei narrata nemmeno a te se non mi avesse incitato a farlo il tuo discorso di poc’anzi e la calma suadente di questo mare che ci isola dal resto dell’umanità e induce alle confidenze ed alle confessioni. Quest’ora ambigua ha un fascino infido al quale non bisognerebbe mai soggiacere.

— C’è il canto delle sirene sul mare a quest’ora, — rise assentendo Aimone Guigas.

E Ottavio balzò in piedi profilando sull’azzurro il suo bel torso di statua e con una gagliarda vogata diresse l’Arianna verso terra.

— Turiamoci le orecchie colla cera e approdiamo, — gridò ai venti con tutta la forza della sua voce giovanile quasi per disperdere con quel richiamo baldanzoso l’ultima ombra delle antiche malinconie.

E l’eco dormente negli scogli si destò e ripetè lungamente quel grido.