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il nome 333

serpente cobra, — ella insistette, lusingatrice, decisa a manifestarsi a qualunque costo quanto fosse bene informata sull’opera e sulle vicende di Mario Scotti.

Sorrisi a mia volta inchinandomi con una espressione di gradita meraviglia e cercai di sviare quel discorso che in realtà mi impacciava alquanto chiedendole s’ella abitasse a Roma.

— Sono romana, — ella rispose, — e benchè vedova da tre anni mantengo i migliori rapporti coi parenti di mio marito che stanno a Genova. Per questo e perchè a me piace moltissimo viaggiare, vengo spesso a trovarli ed a vivere con essi alcuni giorni.

— Le piace viaggiare? — domandai con amabile interessamento, non sapendo come continuare in altro modo il discorso.

— Immensamente, — ella esclamò con ardore, — e non leggo che libri di viaggi o romanzi esotici coloniali. I miei autori prediletti sono Loti e Farrère, il mio unico sogno un viaggio intorno al mondo, la mia unica passione....

S’interruppe esitando con una movenza piena di civetteria, scotendo il capo, sorridendomi negli occhi, confessandomi con tutta quella leggiadra mimica di donna ingenua e scaltra al tempo stesso, che la sua unica passione erano gli esploratori in generale e Mario Scotti, ossia io in particolare.