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322 | il vigile amore |
gente, col cervello intontito da un suono continuo e tedioso, capace d’addormentare il più desto e il più impaziente degli innamorati.
T’accompagnai io stesso al Siegfried quella sera e ti riconquistai per quella sera e forse per sempre. Riccardo ci mandò dopo tre giorni una cartolina da Montecarlo, annunciandoci una vincita sorprendente, e ne ridemmo ancora insieme per molto tempo.
Leonardo Romei si piegò sul volto pallido di sua moglie che pareva dormire avvolta dalla prima ombra, le domandò piano:
— Dormi, Maria-Clara?
Ella scosse lentamente il capo senza aprire gli occhi, ma di sotto alle palpebre chiuse due lacrime lentissime scesero, rigarono le tempia, si perdettero fra i capelli.