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lo scopo segreto | 279 |
derla passare, nascosta in questo giardino. E nessuno seppe mai nulla. Poi il destino mi fece incontrare Raffaele ed incominciai a sperare d’avvicinarmi a lei per mezzo suo. Io gli offersi solo la mia amicizia, null’altro. Avevo uno scopo segreto e cercai di raggiungerlo per una via tortuosa, la sola che mi si offrisse. Mi perdoni.
— Io le perdono, povera bambina, ma non so se Raffaele le perdonerà, se Raffaele dimenticherà.
— Dicono che a vent’anni tutto si dimentica, specialmente l’amore, — mormorò Diana quasi trasognata, portandosi alle labbra con appassionata umiltà la mano di Tito. Ma egli la ritrasse e gliela posò sorridendo sui capelli.
— Ed ora che cosa dirà alla nonna? Come spiegherà la mia visita? — domandò.
— Dirò che il signor Tito Ercolani è venuto a chiedermi in moglie, — rispose Diana fingendo uno scherzo, ma con la voce ansante e il volto febbrile di chi gioca sopra una parola la sua vita.
E l’uomo che era saltato rapidamente in sella si chinò e disse:
— No, bambina mia, sposarsi a vent’anni è presto, ma a quarantacinque è tardi.
Quindi si slanciò a gran trotto per la strada deserta.