Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/287


lo scopo segreto 277

gnorina, mi permetta di presentare a lei ed alla signora sua nonna le mie più profonde scuse e di andarmene rispettosamente.

Ma la fanciulla lo trattenne con l’implorazione dello sguardo, con l’ansia della voce: — No, no, la prego, non vada via, non vada via così. — E subito dinanzi allo sguardo intento della nonna che s’era rivolta ad osservarla, ella ricompose il volto al sorriso e continuò con una voce dura che contrastava singolarmente con la forzata gaiezza del viso.

— Non amo Raffaele perchè amo un altro; ha inteso? amo un altro che lo ignora, che quasi non mi conosce, che forse mi sdegnerebbe se lo sapesse; ha inteso?

— Signorina, io ho inteso che le sue aspirazioni matrimoniali non vanno verso mio figlio, e non mi resta che ritirarmi, — rispose Tito con un sorriso mordente, diffuso su tutta la faccia pallida e arguta d’uomo che ha molto vissuto e si diverte a vivere ancora.

Egli sentì i denti della fanciulla scricchiolare in un impeto trattenuto di collera e la voce uscire quasi sibilante dalla sua bocca socchiusa:

— Per carità non sia così crudele con me. Sì, io ho illuso ed ingannato Raffaele, ma fu per avvicinarmi per mezzo suo all’uomo che io amavo, e quello ch’io vedevo passare fin da bambina a cavallo dinanzi al cancelletto