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lo scopo segreto 275

lando scuoteva con graziosa baldanza, dal suo volto mutevole, da tutta la sua persona agile e salda avviluppata più che vestita di una seta orientale a colori vivacissimi esalava una tale vitalità, una tale forza di volontà e d’energia, insieme a un così vivo desiderio d’attirare e d’inquietare che Tito si spiegò immediatamente il violento capriccio di suo figlio per quella fanciulla.

Gliene parlò quasi subito onde giustificare la sua inattesa visita, mentre Diana lo ascoltava con un gomito appoggiato sul bracciuolo della poltrona e le dita intrecciate ai suoi corti capelli bruni, tutta zebrata dalle striscie verdi lilla e nere della sua veste orientale e sorrideva con una specie di dolce compatimento per il povero Raffaele e per il suo amore.

— Sì, suo figlio mi vuole molto bene, — ella disse con tranquilla compiacenza, — ed io pure ho per lui una vera amicizia.

— Null’altro? — domandò Tito scrutandola bene in volto.

Ella scosse il capo con un movimento lentissimo senza sfuggire gli occhi che la fissavano.

— Ma forse Raffaele fu da lei illuso, signorina, perchè egli si crede amato, egli crede il suo amore corrisposto con intera fiducia, — l’avvertì Ercolani con un velato rimprovero ch’ella non raccolse.