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270 | lo scopo segreto |
libera per aver vissuto quasi sempre all’estero sola.
— Mi pare cosa naturalissima ch’ella non potesse compiere i suoi studi in fondo a questo paese di provincia o rimanersene qui a vegetare in compagnia della sua vecchia nonna, — rispose risentito Raffaele con le mani sprofondate nelle tasche quasi per impedirsi di gestire con soverchia vivacità, — e ciò non significa certo che Diana non sia un’ottima fanciulla.
— Non lo nego; — disse il signor Tito stringendosi nelle spalle. — Io non la conosco perchè non vado più in casa sua da un discreto numero d’anni; ma t’avverto che non sono affatto disposto a presentarmi come tu vorresti alla vecchia signora Leoni e chiederle per te la mano di sua nipote Diana. Pensaci.
Egli uscì con un cenno di saluto che suo figlio non ricambiò, e si diresse per il viale di carpini ai cancelli della villa dove il suo cavallo sellato e tenuto pel morso dal palafreniere l’aspettava scalpitando.
Tito Ercolani aveva superato da qualche anno la quarantina e conservava della giovinezza la snella e solida struttura, l’elasticità delle membra e lo splendore dello sguardo, mentre già possedeva il volto pallido e devastato, le tempia grigie e il sorriso mordace della piena maturità.