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242 un uomo di coraggio

zioni: il signor tenente Roberto Lusignano, già mio cugino ed ora mio fidanzato; il pittore Federico Zirli, detto l’uomo di coraggio.

— Ora ella comprende, non è vero? — aggiunse Roberto Lusignano; — mia cugina ed io siamo i due sconosciuti, i due individui anonimi e misteriosi che un giorno dello scorso aprile, mentre percorrevamo alla ventura una strada di campagna nella mia charrette, corremmo seriamente il rischio d’essere sbalzati a terra e di lederci, come dicono i medici, qualche organo importante, per colpa del cavallo che s’era imbizzarrito. Senonchè un uomo di coraggio che passava in quel momento prese pel morso l’animale e con una forza e una calma ammirevole riuscì a fermarlo.

— E se noi ci dileguammo come due ombre, — proseguì Giselda, non fu già per ingratitudine, ma perchè quel giorno io non dovevo trovarmi precisamente a passeggio con mio cugino, ma alla mia lezione di inglese.

— Per di più, — completò francamente Roberto Lusignano, — il mio signor zio, il conte di Fuscaldo, mi detestava con tutta la forza del suo sangue purissimo e celeste e mi rifiutava la mano di sua figlia che io amavo e che mi amava. Io non so che cosa sarebbe accaduto se i giornali avessero pubblicati i nostri due nomi uniti in una simile