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236 | un uomo di coraggio |
— Dunque accetta? non mi dice di no?
— Non potrei non accettare una offerta così graziosa. Mi dica ella quando dovrò incominciare.
— Quando le piace, caro maestro, anche domani, posdomani.
— Bene, fissiamo a posdomani il principio del mio lavoro. Giungerò qui il mattino, con armi e bagagli, deciso a rimanervi finchè ella non mi scaccierà.
Ridevano entrambi, ormai avvicinati da quella breve conversazione, da quell’invito offerto con entusiasmo ed accettato con gioia, e Federico Zirli tornando verso sera allo studio nella automobile di casa Fuscaldo, pensava che anche un filosofo è costretto talvolta ad ammirare le magnifiche sorprese del destino e ad ammettere i colpi di scena nella vita di un individuo. Chi gli avrebbe detto la mattina innanzi che lo attendeva una fortuna simile: un mese di soggiorno in un ricco castello, ospitato da una deliziosa creatura che lo ammirava, che lo chiamava maestro, che per pura stima dell’opera sua e del suo ingegno lo aveva cercato per affidargli un incarico delicatissimo, come quello di rimetterle a nuovo i suoi antenati?
Egli passò la giornata del domani a riordinare le cose sue, a rifornirsi di colori e di pennelli, a considerare con malinconia ed a