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UN UOMO DI CORAGGIO.
Già due volte il pittore Federico Zirli era stato chiamato un uomo di coraggio, sebbene egli fosse l’anima più mite ed il carattere più quieto che possano albergare nei panni d’un dipintore di tele.
La prima volta egli stava pescando alla lenza sulle rive d’un canale con la cassetta dei colori, chiusa, posata sull’erba vicino al cestello per i pesci, vuoto, quando s’accorse che l’acqua s’intorbidava e fu costretto ad ammettere che un uomo vi era caduto, tanto più che una sucida mano annaspava nell’aria come per invocare soccorso.
Allora Federico Zirli entrò nell’acqua, nuotò tutto vestito fino al naufrago e lo portò sulla riva svenuto. Accorse gente dai cascinali vicini e riconobbe nel disgraziato un mendicante scemo che vagabondava nei dintorni.