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230 | il dolce egoismo |
sue braccia e vuotò incontro a lui, in un pianto breve ed intenso, la sua anima traboccante di pena. Quando alzò il volto ella potè parere quasi calma.
— Sua madre è lontana, — disse Ugo con la fronte corrugata, accarezzando il bimbo, — non sappiamo dove, non sappiamo con chi. Ora andiamo tutti e due con la nonna, non è vero, bebè?
— Con la nonna, — ripetè il piccolo, e s’appese alla mano del padre volgendo le spalle alla straniera.
Ed ella che avrebbe voluto baciare un’ultima volta quell’unica mano, come in certi lontani giorni di felicità, non potè neppure stringerla con le sue un’ultima volta. Li vide allontanarsi lungo il corridoio, raccolse nell’ombra ancora uno sguardo e rimase sola al buio, con un mazzo di rose sciupato fra le mani fredde.