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214 l’amico intimo

riva tanto ansioso, la sua faccia esprimeva una così luminosa speranza che nessuno dei suoi dubbi potè essere risolto. Allora ella concesse le sue mani alle labbra appassionate del giovine e chiudendo gli occhi s’illuse per un momento che un altro glie le baciasse.

Da quel giorno le parve a poco a poco possibile vivere di questo inganno ambiguo e lentamente vi si abbandonò.

Massimo non rassomigliava a Franco, ma le uguali consuetudini, le inclinazioni consimili, il medesimo indirizzo di cultura avevano creato fra i due amici una somiglianza spirituale che li avvicinava molto, che quasi un poco li immedesimava nel pensiero di Giuliana. Ella poteva discorrere con Massimo delle cose care a Franco, respirare intorno a lui l’atmosfera familiare all’amico, quasi risuscitare per mezzo suo l’antica intimità.

Una duplicità singolare e segreta fu la base di questo nuovo amore, da lei accettato soltanto per rivivere l’amore passato e tutti gli accorgimenti furono posti in opera per rendere più verosimile, più completa e più ingannevole l’illusione.

Ella indusse Massimo con molta cauta scaltrezza a prendere per i loro convegni lo stesso appartamentino discreto che già aveva ospitato il suo amore con Franco e vi giun-