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andante appassionato 199

vose. Evelina vi si troverebbe certo meglio che non qui durante la permanenza di Leo.

— Ma senz’alcun dubbio, figliuola mia, — assentì il medico, che contava fra i suoi colleghi il direttore d’una casa di salute, il quale gli aveva reso parecchi servizi senza ch’egli si fosse in qualche modo sdebitato.

E le suggerì il nome di quell’amico, soggiungendo che mediante una sua raccomandazione Evelina avrebbe trovato un trattamento speciale e cure superiori a tutti gli altri malati. Egli stesso s’incaricò di convincerla a lasciare la sua casa per andare fra sconosciuti in un paese ignoto, ma mentre s’aspettava la più ostinata resistenza la trovò invece docilissima, lieta di quel repentino mutamento, disposta al viaggio, incuriosita delle cose e delle persone nuove alle quali andava incontro. Chiese soltanto di portar seco i suoi ritratti ed i suoi libri prediletti e si congedò dalla sorellastra con un saluto quasi affettuoso.

Appena rimasta sola Valeria riordinò da capo a fondo la casa, chiuse le stanze d’Evelina, allineò sui gradini della terrazza una grande quantità di vasi fioriti, perchè l’ospite non riconoscesse la dolce strada del suo antico amore e già si preparava a riceverlo ansiosa di speranze e di timori, quand’egli le telegrafò che aveva ritardato di qualche settimana la sua partenza per causa d’un affare