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ANDANTE APPASSIONATO.
Poichè Leo Carmine scrisse a sua cugina Valeria annunziandole il suo ritorno in patria per una sosta d’alcune settimane, ella si decise finalmente a porre in opera quella deliberazione che da più mesi meditava. Chiamò con un biglietto il medico di famiglia e fingendo scaltramente di chiedergli consiglio, lo indusse ad accettare ed a seguire il suo proposito.
Valeria Carmine aveva una sorella maggiore di sette anni e figlia di un’altra madre. Ormai orfane, vivevano entrambe agiatamente in un loro grigio palazzo di provincia con due vecchie domestiche fedeli, assentandosi raramente, ricevendo pochi e fidati amici di casa, guardando il passaggio lento ed uguale del tempo.
Evelina, la sorella maggiore, aveva varcato da poco la trentina ed era alta ed esile