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nessuna colpa 169

ma questo silenzio mi ha fatto molto male. Sapevo d’averla involontariamente offesa, ma m’illudevo di non avere in lei, almeno in lei, una nemica mortale.

— Nemica mortale è troppo — ella mormorò sarcastica, — è troppo per così piccola cosa. Di grande in tutta quella poco simpatica faccenda non vi fu che la sua leggerezza. Ora Viviana ha preso marito ed è felice: perchè dovrei serbarle rancore di una colpa che è tornata soltanto a suo danno?

Il battello si fermò ad un altro approdo, gli inglesi discesero, salì altra gente e la campana di partenza tornò a squillare, mentre l’elica rompeva rumorosamente l’acqua azzurra in un gorgo di spume candide. I due viaggiatori, appoggiati al parapetto del ponte, avevano seguìto le manovre in silenzio, ma lo sguardo del giovine si era spesso rivolto alla sua compagna con una così viva ansietà scrutatrice che pareva volesse penetrarne il pensiero.

— Fra pochi minuti io scendo, — ella avvertì gettando uno sguardo al minuscolo orologio di smalto nero che le ornava discretamente il polso.

Egli sbattè le palpebre e si passò la mano sulla fronte col suo gesto abituale di perplessità affannosa, poi disse tentando un sorriso:

— Io non la vedrò forse mai più, non