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il sottile inganno 149

a sè stesso, le fa scrivere sotto dettatura tutte le sue lettere. Ed ecco perchè quel suo amico ha potuto ingannarsi sul conto di mia cugina. Ella non fu che un’intermediaria; chi corrispondeva con lui era suo marito.

Successe a quelle parole un lungo silenzio durante il quale il pendolo loquace che sovrastava all’ampio camino parve scandire con compiacenza lo stupore profondo e iracondo dell’ospite. Egli lanciava incontro al soffitto affrescato, a ondate rapide e violente il fumo della sigaretta, come se vi scagliasse con sdegnata collera le vane e grottesche illusioni d’amore nate da quell’inganno sottile.

Ora egli comprendeva le grazie letterarie di quello stile epistolare che lo avevano affascinato, la malinconia nostalgica di quelle rievocazioni e il silenzio opposto alla sua ultima lettera. Era la giovinezza di Giuliano e la sua che s’erano ritrovate in quella corrispondenza, che s’erano confidate l’una all’altra, che s’erano amate attraverso alla fredda inconsapevolezza di quella piccola donna mediocre.

Nell’agitazione tumultuosa della scoperta singolare Gigi De-Fer sentì il bisogno di essere solo con sè stesso per indagarsi e per calmarsi.

— Io vado a fare qualche passo in giardino com’è mia abitudine prima di ritirarmi,