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4 il ramo di lillà

quando il campanello dello studio squillò replicatamente e due amiche della pittrice, Gemma Lanciati, la giovine sposa, e Maria Novaledo, la signorina ventenne, entrarono e l’abbracciarono chiacchierando con gaiezza tumultuosa.

— Abbiamo incontrato in fondo alle scale Guido Bonaccorsi che non ci ha nemmeno salutate. Saltò in automobile, si mise al volante e via in corsa sfrenata. Pareva seccato, irritato, disposto a schiacciare volontieri qualcuno sotto le ruote della sua macchina. Che gli hai fatto, Vally? Tu devi avergli procurato qualche grave dispiacere. Confessalo.

— Confesso che ho rifiutato poco fa di diventare sua moglie, — dichiarò Vally con serenità, porgendo a Maria Novaledo una tazza di thè fumante. Ma questa balzò in piedi stupefatta, le posò le mani sulle spalle, esclamò commossa:

— Ti amava dunque a questo punto, Vally, e tu l’hai rifiutato? Perchè hai fatto questo, Vally? Perchè?

— Càlmati; un’altra volta lo manderò da te a consolarsi, — sorrise la pittrice mettendole a forza la tazza fra le mani.

Sedettero tutte e tre in circolo nel vano della finestra, sotto la chiarità che pioveva dall’ampia vetrata già un poco azzurrastra della prima ombra crepuscolare, e per molti giorni si ritrovarono a quell’ora medesima,