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120 | come un’ombra |
stretti; — difatti vale la pena d’essere bellissima per quell’accolta di scimuniti e di pettegole che le sta intorno.
— Non è indulgente, — osservai benigna.
Egli si passò una mano sugli occhi quasi per cancellarvi una visione torbida e mormorò: — Ma se quello, ma se quello almeno non ci fosse. Un momento fa egli l’ha stretta alla vita, là, nell’angolo della finestra. Vede, fu allora che io mi sentii soffocare e corsi a spalancare i vetri.
Io lo considerai con una vaga inquietudine, e dopo un momento di silenzio arrischiai un’osservazione indiscreta:
— Mi pare che un simile amore raggiunga un leggero grado di esaltazione, quasi direi di manìa. Da una settimana io sono qui e so che la sua vita di questi giorni e certo anche di quelli precedenti non fu che un atto di dedizione e di adorazione continua per quella donna la quale non si cura affatto di lei, la quale non s’accorge forse nemmeno della sua presenza e non sa che farsene del suo amore. E questo, scusi, mi sembra una piccola demenza, oppure una grande malattia.
— È l’una e l’altra, signora, — egli affermò col volto percorso da rapide vibrazioni nervose; — da un anno e mezzo io seguo quella donna da un capo all’altro del mondo soltanto per vederla, soltanto per respirare l’aria