Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/124


COME UN’OMBRA.


Il ricevimento che la duchessa Laurati offriva all’albergo Imperiale si svolgeva piuttosto freddamente. Gli invitati si appartavano a gruppi di due, di tre negli angoli dell’ampio salone, conversando a bassa voce e ridendo forte come estranei gli uni agli altri, come gente quasi ignota convenuta per caso ad un ritrovo. Alcuni maturi signori e qualche dama vetusta circondavano la duchessa e le lodavano la riuscitissima festa cercando un pretesto cortese per andarsene al più presto.

Ella era un’americana del nord, blasonatasi in Italia e le cospicue ricchezze non le avevano concesso d’acquistare insieme al titolo altisonante quella nobile amabilità, quella grazia disinvolta, quell’attirante fervore che riscaldano e ravvivano la gelida e ostile atmosfera dei salotti mondani.