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Per una guida 67


là bisogna andare per sentire quanto sia maravigliosa la natura e misera la parola che vorrebbe dipingerla; per capire come si possa odiare il consorzio umano e farsi eremita ad adorar il bello.... almeno un giorno. Andate là, cercate un pilastro in rovina dove è scritto:

questa maestà
fece fare
luca di lotto
per voto
a. d. 1588

sedete e fate colazione. Se non vi sentite poeti almeno per un quarto d’ora, state certi che non lo sarete mai, campaste più di Matusalemme: se non capite la sublimità di quella viva e giovine bellezza che si desta col giorno ai canti degli uccelli, allo sbocciare dei mughetti, al vibrare dell’aria serena e pura, girate il mondo come commessi di commercio per vendere acciughe e candele di sego, ma non mai colla pretesa di capire che cosa sia la bellezza.

A 1280 metri sul mare mangiammo eccellenti lamponi cogliendoli sul margine del sentiero come nei prati si colgono le margheritine: a 1650 perdemmo la parola davanti ad uno spettacolo immenso. Eravamo sull’ultima vetta della Falterona, e sotto di noi, per quanto l’occhio poteva, non vedevamo che un mare, proprio un mare di monti! La nostra ammirazione non potè manifestarsi che per via di interiezioni irragionevoli e di gesti illogici. Possibile che il mondo sia così bello?