Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
472 | Brani di vita |
fossero, nella più nota raccolta di documenti ravennati, nei Monumenti ravennati del medio evo del Fantuzzi; opera citata e ricitata da tutti coloro che si occupano della storia e delle cose di Ravenna. Ivi, nel vol. II, pag. 395, anno 1291, si trova il Zardinus de Zardinis padre di Piero. Ivi, nel vol. V, pag. 192, anno 1336, è un atto notarile di Piero Giardini. Ivi, nel vol. III, pag. 401, troviamo Piero ascritto alla Scuola de’ Pescatori. E quest’ultimo documento si trova anche in un altro libro, per verità meno conosciuto fuori di Romagna, nelle Notizie spettanti all’antichissima Scuola de’ Pescatori o Casa Matha, di Camillo Spreti, vol. II, pag. 99. Nei volumi del Fantuzzi abbondano poi i Giardini come Michilinus, Ser Tura zio di Pietro ecc. Testimonianze di Ser Piero Giardini se ne trovano dunque a stampa.
L’Imbriani nota che in uno dei documenti da me prima citati trovasi Petrus filius Ser Zardini de Zardinis e dice "dunque non Ser Pietro di Messer Giardino notaio, figliuolo di dottore o cavaliere, come portano i testi del Boccaccio per colpa di menanti o per errore o amplificazioni del Certaldese, ma Ser Pietro di Ser Giardino notaio, figliuol di notaio!" Quando si dice il caso! Io trovo appunto che Giardino fu notaio, dottore in legge e cavaliere
Sarebbe ridicolo far colpa all’Imbriani del non aver potuto fare le ricerche che sono possibili soltanto a Bologna od a Ravenna; ma, per amore di quella verità che tutti cerchiamo, debbo provare che anche in questo il Boccaccio disse il vero. Nelle Memorie bolognesi del Ghiselli, manoscritte nella