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di Dante. La data della nascita del Poeta sarebbe fissata dalla testimonianza del notaio ravennate Ser Pietro Giardini, raccolta dal Boccaccio; ma non avendo l’Imbriani trovato nessun documento di questo notaio negli archivi romagnoli, concluse esser Pietro Giardini una invenzione del novelliere certaldese, ed espresse anche alcune sue ipotesi, anzi convinzioni, intorno alla genesi del nome Pietro Giardini nel fertile cervello dell’inventore. Ora l’amico mio Corrado Ricci, che appunto studia gli amici di Dante nell’esilio ravennate, mi fornì la fotografia di alcuni documenti che sono nell’archivio arcivescovile di Ravenna. Sono rogiti notarili scritti o dallo stesso Giardini o da altri che parlano di lui. Queste notizie pubblicai dichiarando bene che volevo soltanto stabilire l’esistenza del Giardini e non giudicare della veridicità sua o di quella del Boccaccio.

L’Imbriani mi rispose in un nuovo opuscolo intitolato “Che Dante probabilissimamente nacque nel 1268”, ed io risposi subito.

Dice l’Imbriani — ch’io gli venni a far lezione e che il trovar documenti è spesso effetto del caso. Che non ho nessun merito nel ritrovamento, ma il caso mi fece imbattere nel Ricci il quale, a caso anch’egli, aveva trovato quegli atti. — Io rispondo che non mi attribuii alcun merito; che anzi, se c’era merito, lo lasciai tutto all’amico mio citandolo. Egli si sarà imbattuto per caso in quei documenti che riguardano il Giardini, ma però cercava nell’archivio suddetto documenti appunto sul Giardini. Così, mettiamo, s’io cercassi documenti intorno al Boc-