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456 | Brani di vita |
nel caldo delle polemiche trovano specialmente che gli avversari non sono altro che matti. Nel libro che dà occasione a queste parole si sentenzia addirittura che i fautori della cremazione dei cadaveri sono mattoidi o almeno discepoli di un mattoide. Tante grazie! Ma siccome in questo caso sono mattoide anch’io, mi permetto di chiedere quali sono i fatti che giustificano questa sentenza curiosa? Quali sono i fatti provati, che la vostra scienza sperimentale dichiara pur necessari per giungere a conclusioni di verità, che mi condannino al manicomio perchè trovo che i romani non erano tutti matti quando bruciavano i cadaveri? Sta a vedere che non si potrà essere di una opinione contraria a quella di un medico di matti senza essere dichiarato matto senza difesa e senza prove?
Ma non temono forse gli egregi scienziati che le loro sentenze si ritorcano? L’accusa di pazzia può essere un’arma a doppio taglio e ferire chi primo la vibra. O che direbbero gli insigni psichiatri, così facili a dispensare la patente di matto o di mattoide, se qualcuno affermasse invece che i mattoidi sono loro? E notino che, se mancassero gli argomenti sui quali essi fondano le loro sentenze, la grafomania, la calvizie, le deformazioni del cranio, si potrebbe invocare la sapienza delle nazioni, i proverbi, e colla scorta del notissimo “chi va col zoppo impara a zoppicare” si verrebbe a concludere che i veri matti sono i psichiatri.
Certo non voglio proferir io la sentenza. Voglio solo notare come le esagerazioni (che, dopo tutto,