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Per un sonetto | 401 |
bolo ha anche una significazione translata e, secondo la Crusca, vuol dire altresì marito tradito.
Ebbene? E che per ciò? Prendiamolo anche come translato! E qui, Onorando Signore, la prego di chiuder gli occhi, di mettersi una mano sul petto e di considerare con calma se sia possibile che nel gregge di Monsignore, mariti traditi non ce ne siano. E poi, se riaperti gli occhi, abbandonando per poco la gravità di Magistrato, vorrà ridere o almeno sorridere con me, non ci vedrei nulla di male. Se ce ne sono? Ma forse più che Monsignore non creda e dove non crederebbe o non vorrebbe. Il Rabelais diceva che “cocuaige” fa parte dell’appannaggio coniugale e non credo che l’onore di far parte del gregge faentino sia guarentigia sicura e solida anche per l’onor maritale.
Non è scherzo, ed anche su questo capo mi accingevo alla prova che poi mi fu interdetta. Non avrei certo chiamato mariti a testimoniare perchè si sarebbero trincerati dietro il segreto professionale; ma cercando nei processi penali o di separazione, dei quali forse alcuni instrutti da Lei, Onorando Signore, avrei trovato non poco materiale per provare che becchi, anche in senso figurato, nel gregge di Monsignore ce ne sono. Avrei facilmente raggiunto la prova del fatto, me lo creda, ma, poichè mi fu posto il bavaglio in bocca, mi sono ristretto ad indicarle dove si può rinvenire la prova. E così la simbolica bestia che pure non scema onore e riputazione allo stemma di Brisighella, patria di Monsignore, non