Pagina:Guerrini - Brani di vita.djvu/371


Suum cuique tribuere 361


— Ebbene, ecco — seguitò l’usciere respirando male e colle lagrime agli occhi — per quello scambio di numeri, il Barlacchia s’è preso dal Cavalier Presidente quattro anni di detenzione....

— Ebbene? tornò ad insistere la befana.

— Ma — aggiunse l’usciere, quasi sorpreso — l’articolo 381 è un altro....

“La donna che con qualunque mezzo adoperato da lei, o da altri col suo consenso, si procura l’aborto, è punita colla detenzione da uno a quattro anni....”

Ebbe uno scoppio di riso convulso e singhiozzò: — Capisce, 481.... 381.... il Barlacchia si è beccato quattro anni.... per essersi procurato l’aborto!...

Ma Don Vencenzì, spalancando l’uscio dello scrittoio, strozzò a mezzo la risata dell’usciere che tacque, mentre Zi Marù profittava dell’accidente per ritirare la mano dalla bottiglia. Il Cavalier Presidente fu maestoso nel riconsegnare il piego al Proietti con un gesto solenne e a dirgli un "andate!" teatrale; ma, quando fu uscito, si tornarono a sentire nel corridoio le ciabatte della serva e un cicalìo interrotto dalle risate.

Don Vencenzì cadde allora a sedere sulla seggiola e Zi Marù lo morse con una occhiata di sprezzo più velenosa di un sacco di vipere.

Il povero imbecille, colla testa tra le mani, tartagliava alcune scuse puerili. Era stato un equivoco, uno scambio di numeri; si sa.... il caldo e poi si trattava di Monsignor Vescovo! Il Pubblico Ministero, quando il Cancelliere lesse il dispositivo, era