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della fama. Questa è la pienezza della vita. Non val la pena di esser stati al mondo se non si sanno gustare emozioni formidabili come queste. Qui avrei voluto vedere un ciclofobo! Se non si convertiva era cretino nato.

Tornammo a Bologna tutti allegri, cantando e lodandoci delle molte gentilezze ricevute in Porretta. Là, in vetta all’Appennino, quei robusti montanari non odiano il cavallo di ferro. Vivono e faticano all’aria aperta, e intendono, amano ed aiutano chi, come loro, all’aria aperta vive e fatica. Così hanno più cuore e cervello che tanti amatori della vita sedentaria, nei quali il fegato ingrossa e secerne la bile del misoneismo e della ciclofobia.

Coraggio! In sella!